perli (gianese)_les temps d'avant


 1499-…

La famiglia Perli

Origini

 

 

 

Contrada  per Contrada

 

 

Valstagna non deve certo la sua origine al caso, e men che meno, come tanti potrebbero pensare, alla coltivazione del tabacco ma alla sua particolare posizione geografica; la deve soprattutto al suo fiume che le ha reso possibile quello sviluppo economico e social che caratterizzeranno soprattutto i secoli XV-XVII.

 

Non per nulla a stemma del Comune simbolo della sua cultura e della sua storia no è stata scelta quella che taluno a ragione potrebbe chiamare l’infausta foglia del tabacco, ma la verga d’oro di Mercurio, dio del commercio, sovrapposta al cetaceo al capodoglio in navigazione verso i porti di Bassano, Padova e Venezia. E all’attività industriale e commerciale del suo fiume che Valstagna lega la sua origine e la sua crescita in fama e in importanza all’interno della nostra valle.

 

La prima culla del suo commercio fluviale andrebbe tuttavia cercata e ritrovata non tanto ai piedi della sua Torre presso l’attuale piazza San Marco quanto, direi, lungo le sponde del Brenta e soprattutto dell’Oliero, animate sin dai primi secoli dopo il Mille dalle prime segherie e i primi magli che hanno dato impulso all’origine e alla crescita di quella che lo storico può considerare a ragione la Nostra più illustre e antica contrada. Soltanto verso il Trecento, grazie al legname proveniente direttamente da Foza lungo le forre e i salti della Valvecchia e poi dalla Valfrenzela il centro la palma del commercio fluviale del legname passerà al nostro capoluogo e precisamente alla piazza e agli stazi di Valstagna.

 

E a questa singolare fioritura del commercio fluviale parteciperanno, a partire soprattutto dal Quattro e Cinquecento, diverse famiglie forestiere e indigene provenienti da ogni dove: da Venezia, da Vicenza ma anche da Oliero, dal Trentino, e soprattutto dai paesi dell’Altopiano.

 

Una di queste ultime famiglie dei Sette Comuni, fra le più illustri, destinata a lasciare traccia nella storia della nostra comunità, è senz’altro quella dei Perli.

 

Il suo nome o per meglio dire cognome è presente negli elenchi della nostra comunità montana, comprendente allora le tre contrade della destra Brenta Oliero, Valstagna e Campolongo, sin dal 1495.

 

E figura come menda (probabilmente dal cimbro Perle che significa Orso) della casata dei numerosissimi Bonato di Lusiana.

 

Allora Lusiana era uno dei comuni dell’altopiano fra i più presenti e interessati al commercio di legname e di carbone della nostra valle. Ma per encontrarsi con il ramo dei Perli di Valstagna dobbiamo aspettare l’anno 1499.

 

Il venerdi 18 gennaio di quell’anno, infatti, una povera donna di nome Antonia, sposata a un ser Pietro fu Giovanni di Vicenza, si presenta dal nostro notaio Giambattista Ferrazzi, in contrà Lora (oggi Bigola), a denunciare un sua infelize situazione familiare.

 

E donna sola con tre figli a carico ancora in tenera età.

 

Il loro rispettivo padre e marito, ingiustamente diseredato e abbandonato dai suoi, vive lontano, messo al bando dalla sua città e dalla sua famiglia mentre i due zii paterni dei suoi tre figli di nome Paolo, Lorenzo e Sebastiano, continuano a rifiutarle ogni soccorso. Essa chiede pertanto che le sia riconosciuto il diritto agli alimenti suoi e dei figli, e a questo scopo affida le propie difese ad un avvocato di Vicenza, ser Bartolomeo di Anglo, perché la rappresenti nella causa in corso davanti al podestà di Vicenza sino alla sua conclusione (ASVI, not. G.B. Ferrazzi, 18 gennaio 1499). Quanto al poi non si sa se sia svolta questa causa, né con quale esito… Una cosa però sappiamo che da questi tre figli così duramente penalizzati dalla vita e dai parenti avrà origine a Valstagna la numerosa casata dei Perli  di qualunque ramo essi vogliamo riconoscersi discendenti e a qualunque ramo oggi di fatto appartengano.

 

(continua)

 

 

 

Ecco, per curiosità legittima di chi sia interessato al discorso, il documento originario che ci conferma su quanto si può dire circa le origini valstagnesi di questa famiglia:

 

 

1499, 18 gennaio

In Domini nomine amen. Anno a nativitate Domini millesimo quadrigentesimo nonagesimo nono, indictione quarta die veneris 18 mensis januarii, in villa Valstagne Vicentini Districtus. In dono mei notarii infrascripti. Presentibus Jacobo Carpentario de Bassano et Johanne Donato de Valstagna testibus.

 

Ibique domina Anthonia uxor ser Petri quondam Johannis de Perlis civis vincentini banniti ed absentis, faciens nomine infantium Pauli, Laurentii et Sebastiani suorum filiorum ibi presentium, omnibus melioribus modis, via, iure y forma quibus modis et validius fieri potest de iure fecit et constituit et creavit et ordinavit ser Jacobum et ser Bartholomeum de Angelo civem Vicentinum et iuris peritum absentem tamquam presentem et acceptantem suum verum nuntium et legitimum procuratorem ad alimenta petenda pro se et dictis filiis suis contra Hieronimum et Franciscum fratres dicti Pietri mariti sui cum iniusta causa hereditatis privati a dicto Johanne eorum patre, salvo omni iure super eieus testamentum aliumque et quandocumque etc. ad comparendum coram Magnifico Potestate quibuscumque iudicibus et magistratibus ad agendum, deffendendum…

 

(ASVI, not. B. Ferrazzo, alla data).

F.S.

 

I figli di Pietro Perli fu Giovanni comparsi la primera volta a Valstagna nel 1499 non sono forse né i primi né gli ultimi di questo cognome.

 

Fra i capitamiglia di Oliero riuniti in assemblea generale il 28 maggio 1495 sul sagrato della loro chiesa insieme agli uomini di Valstagna e Campolongo per eleggere i propri rappresentanti in seno al consiglio comunale figura pure un Bernardino Perli che potrebbe essere per quanto si sa il capostipite dei Perli di Oliero.

 

E l’anno dopo, in occasione di un’altra assemblea generale del comune chiamata a dirimere una volta per tutte l’eterna lite per la montagna di Vallenera che divide aspramente le nostre contrade da quella de Angarano, compare fra i testimoni a Valstagna, un Perli Matteo, anche lui cittadino di Vicenza come il Pietro Perli padre di Paolo, Lorenzo e Sebastiano.

 

Ma dire se e in quale rapporto di parentela questo Perli Matteo fosse con i figli di Pietro Perli sarebbe davvero cosa difficile…

 

L’unica certezza che si può ricavare dallo stato attuale dei documenti è che i tre figli di Pietro, dopo mezzo secolo sono ancora vivi e presenti a Valstagna accasati con altrettante famiglie più o meno numerose.

 

Fra questi tre figli poi quello che, grazie ai suoi traffici di legname e di pelli di pecora o di capra con l’Altopiano, ci appare più ricco e socialmente distinto degli altri due è Sebastiano. Nel 1555 egli ha una bella famiglia di sette figli di cui cinque maschi: Gaspare, Battista, Angelo, Pellegrino e Pietro, a ricordo quest’ultimo del nonno Pietro già difunto. Abita con i suoi figli in una casa più che decorosa dove cent’anni dopo i suoi discendenti avrebbero costruito un vero e proprio palazzo gentilizio, il palazzo Perli, che tutti conosciamo. Il 7 de diciembre di quell’anno ser Sebastiano chiama i suoi figli a rapporto nella stua o sala di soggiorno di casa e qui, con l’aiuto del notaio Battista Franchini, fatto venire appositamente da Bassano, divide en anticipo per ovviare a futuri eventuali dissapori e discordie i suoi beni.

 

Sono un patrimonio de famiglia fatto su in tanti anni di sudore con la collaborazione dei figli che lo hanno assistito nelle sue imprese commerciali e cioè nella compera e nel taglio dei boschi, ma poi anche del trasporto del legname sino agli stazi e alle segherie del Brenta.

 

Egli dispone, como si è detto di una casa domenicale tutta sua, all’angolo della confluenza del torrente Valstagna col Brenta, costituita al suo interno di diversi locali: di una stua o stanza di soggiorno, di una cucina, di una cantina

a volte per il vino di casa e di un negozio o apotheca. In oltre possiede anche altre due casette nei pressi del cortile di casa: una chiamata del Dobo che serve alla concia delle pelli con vicino una fossa per la calcina, e un’altra casetta con stalla proprietà un tempo di un certo Agostineto. Nelle immediate vicinanze fatte di rive e rivette si trova una grande masiera, con alcuni orti e un locale che serve da macello.

 

 

Oltre a questi immobili egli dispone di un certo numero di fittanze, case, terreni e soprattutto pecore e capre in diverse località dell’Altopiano, cedute in affitto a determinate condizioni a varie famiglie di Ronchi di Gallio, di Stoccarè, ma soprattutto di Forza (ai Lunardi, agli Oro, ai Contri, ai Lazzaretto, ai Ceschi Trol, ai Biasa, ai Marcolongo, ai Badail, ai Pruntal, ai Capellari e ai Catani…) e di Enego (ai Peruzzo, ai dalla Fossa, ai Godeluna, a un Pietro Citain, a un Cipriano Ferrazzo…).


2022 03